Stefano Domenicali è il manager più stimato dello sport italiano: ecco perchè

Francesco Barbato, 22 Gennaio 2024
Secondo l’indagine Sponsor Value Manager 2024, Stefano Domenicali è il manager sportivo più stimato dagli italiani, con il 71,1% di giudizi positivi. Questo risultato riflette non solo i suoi successi professionali, ma anche la capacità di ispirare fiducia e ammirazione attraverso il suo approccio umano e innovativo.
Ma cosa rende questo dirigente così apprezzato, al punto da superare nomi noti del calcio come Antonio Percassi e Adriano Galliani? Per comprenderlo, è necessario analizzare la sua carriera, il suo stile di leadership e l’impatto che ha avuto nel mondo dello sport, in particolare nella Formula 1.
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Una carriera costruita sull’eccellenza
Stefano Domenicali è un dirigente che ha saputo lasciare un segno indelebile nel motorsport. Nato a Imola nel 1965, ha legato il suo nome a uno dei marchi più iconici dello sport mondiale: la Ferrari. Dal 1991 al 2014, Domenicali ha ricoperto ruoli di crescente responsabilità all’interno della scuderia di Maranello, culminando nella posizione di Team Principal, che ha mantenuto dal 2008 al 2014. Durante il suo mandato, uno degli episodi più significativi è stato il campionato di Formula 1 del 2008, quando la Ferrari vinse il titolo costruttori. La stagione si concluse con un finale estremamente teso e incerto in lotta con la McLaren, con la “Rossa” che raggiunse il successo nell’ultima gara, a Interlagos, grazie alla vittoria di Kimi Räikkönen e alla strategia perfetta messa in atto dal team.
Dopo l’esperienza in Ferrari, Domenicali ha assunto ruoli di rilievo in altre organizzazioni, tra cui Audi e Lamborghini, dimostrando la sua capacità di eccellere anche al di fuori del mondo delle corse.
Un crescere continuo, culminato con la nomina, nel 2021, a CEO di Formula One.
Leadership visionaria e approccio innovativo
Ciò che distingue Stefano Domenicali è la sua capacità di combinare una visione strategica con un approccio umano e inclusivo. Come CEO della Formula 1, ha lavorato per rendere il campionato più accessibile e sostenibile, puntando su tre pilastri fondamentali: sostenibilità ambientale, inclusività ed espansione globale.
Analizziamoli:
Sostenibilità ambientale
Domenicali ha introdotto iniziative per ridurre l’impatto ecologico della Formula 1, come l’obiettivo di raggiungere emissioni zero entro il 2030. Sotto la sua guida, la F1 ha intensificato gli sforzi per l’introduzione di combustibili sostenibili. Il campionato ha iniziato a testare e ad adottare combustibili a basso impatto ambientale, con l’obiettivo di ridurre progressivamente le emissioni generate dalle vetture da corsa. Domenicali ha inoltre sostenuto iniziative per rendere gli eventi di F1 più sostenibili, riducendo l’impatto ambientale delle gare attraverso soluzioni più ecologiche, come l’uso di energie rinnovabili nei circuiti e pratiche per ridurre il consumo di plastica e il trattamento dei rifiuti.
Inclusività
Sotto la sua guida, la Formula 1 ha lanciato programmi per promuovere l’inclusione, attirando un pubblico più giovane e diversificato. Ad esempio, anche se la campagna “We Race As One” era già stata avviata prima del suo arrivo. Nel 2023, ha annunciato la creazione della F1 Academy, una competizione dedicata allo sviluppo di giovani talenti femminili nel motorsport, con l’obiettivo di offrire alle donne opportunità concrete per emergere nel mondo della Formula 1.
Espansione globale
Domenicali ha continuato a espandere il calendario delle gare, portando la Formula 1 a Las Vegas e consolidando la presenza in mercati chiave come l’Arabia Saudita, rafforzando ulteriormente il posizionamento del brand a livello internazionale.
Sebbene ogni leader abbia portato il proprio stile e visione, molte delle iniziative intraprese da Carey sono state rafforzate e sviluppate ulteriormente da Domenicali.
Il budget cap, introdotto nel 2021 per limitare le spese delle scuderie, è uno degli esempi chiave di questa continuità, con Domenicali che ha continuato a monitorarne l’applicazione per garantire una maggiore competitività ed equità tra i team.
Se Carey aveva introdotto un’ulteriore spettacolarizzazione del campionato e l’espansione in nuovi mercati, come quello americano, Domenicali ha preso queste innovazioni come base, aggiungendo però un tocco distintivo legato ai valori italiani. La sua visione ha enfatizzato l’importanza di mantenere la tradizione e l’eccellenza che contraddistinguono il motorsport, pur spingendo per una crescita globale. Come ha dichiarato Domenicali stesso: “Cerco di portare avanti i pilastri dell’italianità. L’Italia ha nel suo DNA i valori che la rendono unica, e lo dimostra oggi più che mai con l’enorme successo del Made in Italy, apprezzato in tutto il mondo come sinonimo di qualità, bellezza, cura del dettaglio e capacità nella risoluzione dei problemi.” (Fonte https://www.fortuneita.com/2024/09/02/un-ceo-italiano-per-la-formula-1-parla-stefano-domenicali/)
Perché è così stimato dagli italiani?
Il consenso verso Stefano Domenicali deriva da una combinazione di competenza, risultati concreti e una leadership orientata al futuro. Gli italiani lo percepiscono come un dirigente che non si limita a gestire l’ordinario, ma che innova costantemente, contribuendo a ridefinire lo sport che rappresenta. Il suo valore è riconosciuto al punto che, nel 2023, ha ricevuto il titolo di Cavaliere del Lavoro su proposta del Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso.
Domenicali ha saputo costruire una reputazione internazionale, dimostrando che anche gli sport motoristici possono essere un modello di eccellenza manageriale. La sua capacità di bilanciare aspetti commerciali, sportivi e sociali lo rende un esempio per il futuro del management sportivo.