Chainon

La crescita delle donne nello sport: la riflessione di Giovanni Palazzi

Giovanni Palazzi, CEO e Founder di ChainOn è stato intervistato da Marco Iaria per la newsletter settimanale de “La Gazzetta dello Sport” Sport e Business diffusa sabato 26 ottobre 2024.

Nell’articolo che riportiamo di seguito, Iaria ha approfondito il tema dello sport al femminile, analizzando i risultati dell’ultima ricerca di SportsPro sugli atleti più “commerciabili” al mondo: nella top ten si trovano 5 uomini e 5 donne:

1-      Simone Biles (ginnastica)

2-      Vinicius JR (calcio)

3-      LeBron James (basket)

4-      Caitlin Clark (basket),

5-      Lionel Messi (calcio)

6-      Rebeca Andrade (ginnastica)

7-      Kylian Mbappé (calcio)

8-      Ilona Maher (rugby)

9-      Cristiano Ronaldo (calcio)

10-   Katie Ledecky (nuoto)

Per vedere la classifica completa si può cliccare a QUESTO link.

Cinque donne in top10, non devono stupire. Spiega Giovanni Palazzi: “Valutazioni di questo tipo, così come quelle degli investitori, tengono sempre più in considerazione i temi dell’inclusione e della parità di genere per la costruzione del messaggio e la strutturazione della sponsorship. Ai fattori classici di analisi dei ritorni, come l’awareness e la prestazione agonistica, si affiancano sempre più le tematiche Esg (Environmental, Social, Governance) e il loro impatto sulla reputazione aziendale. Ogni giorno di più la valutazione di un testimonial non passa solo dall’efficacia mediatica ma anche dall’efficacia del riposizionamento attraverso il suo utilizzo. Il messaggio deve essere inserito in un contesto diverso e questo dà alle atlete nuove e migliori opportunità”.

La propensione delle aziende va di pari passo con le politiche dei titolari delle “properties” sportive. Fifa e Uefa, per esempio, stanno puntando molto sul calcio femminile. Le motivazioni non sono solo etiche ma pure economiche. Osserva Palazzi: “La crescita di una disciplina passa anche da un allargamento del target e il primo pensiero è coinvolgere quella fetta di pubblico, le donne, prima meno interessate allo sport”. Anche attraverso la pratica sportiva, un settore sempre più rilevante nelle società occidentali per la sua valenza anti-aging. In un Paese conservatore come il nostro si può avere l’impressione che la spinta a favore del calcio femminile sia forzata. Come se le donne che tirano calci a un pallone non abbiano la stessa legittimità dei colleghi maschi. Non è così. Il presidente di StageUp spiega: “Negli anni Cinquanta, in una società che stava rilanciando i consumi, le aziende provavano a far sfondare un prodotto a colpi di comunicazione. Non sta avvenendo la stessa cosa con il calcio femminile. Non c’è il tentativo di imporre qualcosa, ma la presa d’atto che la società è cambiata”.

Su cosa si basa la ricerca. Come riportato da Iaira, la classifica di SportsPro è realizzata in collaborazione con la società di consulenza NorthStar Solutions Group, che ha sviluppato un sistema basato su tre pilastri per determinare la commerciabilità di ogni atleta: forza del marchio (presenza globale e affinità del marchio), mercato indirizzabile totale (valutazione del potenziale di coinvolgimento dei fan), economics (impatto non solo economico ma anche sociale). Viene fuori un punteggio totale (marketability score), frutto di fattori qualitativi e quantitativi, espresso in centesimi. Simone Biles, che raggiunge un punteggio di 96,16 su 100, non è semplicemente la ginnasta più decorata della storia con 11 medaglie olimpiche e 30 mondiali. È un’icona che ha travalicato i confini dello sport.