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Gli sponsor tra l'All Star Game ed il Superbowl

Quando si tratta di pubblicità e di marchi di successo spesso si giunge in terra statunitense. Per accedere all’Olimpo dei brand non si possono ignorare i due eventi sportivi americani per eccellenza: l’All Star Game di NBA e il Super Bowl di NFL. 

NIKE E JORDAN

 L’All Star Game è stata un’ulteriore consacrazione per brand di abbigliamento sportivo come Nike, Foot Locker e Converse, così come per quelli inerenti alla tecnologia con Google e Meta in primo piano.

Vetrina importantissima anche per lo sponsor tecnico dell’evento, il brand di Jordan che ha presentato ben quattro divise diverse per il nuovo format quadrangolare stabilito dalla NBA. Il 15 febbraio 2025 Jordan ha organizzato il “Jordan Fam Fest”, definito come “la celebrazione della cultura e dell’eredità del brand” ed arricchito dalla presenza dell’ex cestista Marshawn Lynch.

Un’ imperdibile occasione remunerativa non solo per i marchi, ma anche per i partecipanti stessi:  il montepremi previsto dell’All-Star Game ha assegnato per ogni giocatore della squadra vincente, gli OGs di Shaquille O’Neal, 125.000 dollari. I secondi classificati dei Global Stars di Charles Barkley si sono dovuti invece “accontentare” di 50.000 dollari ciascuno. 25.000 dollari sono invece stati ricevuti da ogni giocatore delle Young Stars di Kenny Smith e delle Rising Stars di Candace Parker.

Un format inedito rispetto al tradizionale Est contro Ovest che ha presentato tre partite anziché una ed un maggior numero di giocatori di livello presenti, nonché maggiori introiti per i coinvolti.

8 MILIONI PER UNO SPOT TV

Ancor più importanti le cifre a favore degli atleti partecipanti alla finale di football americano: 171.000 dollari e 96.000 per ogni giocatore rispettivamente dei vincenti Philadelphia Eagles e dei secondi finalisti Kansas City Chiefs.

Il Super Bowl è indubbiamente uno degli eventi sportivi cardine di ogni anno, nonché un’occasione imperdibile per i brand, specie per quelli che raggiungono durante gli intervalli pubblicitari circa 100 milioni di spettatori americani. Se nel 2024 gli spazi pubblicitari di circa 30 secondi sono stati venduti a 7 milioni di dollari, quest’anno alcuni sono stati assegnati fino ad 8 milioni di dollari. 

Ad incrementare il valore del costo di uno spot pubblicitario, così come la visibilità del brand, è proprio la partecipazione attiva degli spettatori: una ricerca Ipsos condotta nel dicembre 2024 rileva come il 78% degli spettatori del Super Bowl guardi anche gli spot pubblicitari negli intervalli della partita, di cui il 24% dichiara di seguirli attentamente ed addirittura l’11% afferma di assistere alla finale NFL principalmente per guardare le pubblicità. 

Quest’anno il Super Bowl ha stabilito un nuovo record di ascolti negli Stati Uniti, con una media di 126 milioni di spettatori. Non solo, l’half time show durante il quale si è esibito il rapper Kendrick Lamar è stato il più visto di sempre con ben 133.5 milioni di visualizzazioni, superando lo storico record di Michael Jackson. Tra i marchi che sono riusciti ad aggiudicarsi un posto tra le pause pubblicitarie, ben otto appartengono alla cerchia degli snack e delle patatine tra cui Doritos, Lay’s, Pringles, Ritz e Totino Pizza Rolls. 

E sempre nel settore alimentare, anche la birra ottiene sempre grande successo nel rito sacro americano del Super Bowl, con ben sei marchi tra cui Bud Light, Stella Artois, Budweiser e Busch Light. Senza poi dimenticare alcuni brand nell’ambito gastronomico come Uber Eats, Taco Bell e Dunkin’. 

NON SOLO CIBO E BEVANDE

Il Super Bowl non è solo l’evento sportivo americano per eccellenza dove consumare birra e snack, ma rappresenta una vetrina per qualunque marchio noto sul mercato globale, al punto che ogni ambito commerciale è rappresentato da diversi brand: il turismo con Booking e MSC Crociere, la tecnologia con Meta e Squarespace, le automobili con Jeep e Ram, la finanza con NerdWallet e TurboTax, l’intrattenimento con Disney, il benessere  e la salute con Dove e Novartis.

In sintesi, la vetrina più famosa della cultura sportiva americana.