Dai ritiri in montagna a correre, sudare e faticare, alla volontà da parte dei grandi club di esportare il proprio brand in giro per il mondo: come è cambiata l’estate delle squadre di calcio…
Una volta era in montagna, ad alta quota, per fuggire dal caldo delle grandi città e per preparare al meglio la stagione successiva: nel calcio, “il ritiro estivo” è la ripresa dopo le vacanze, è quel momento dove si corre, si fatica, e si pongono le basi per i mesi successivi. E, se fino a qualche anno fa era impensabile modificare la routine di una fase di stagione considerata sacra da allenatori e preparatori, le cose negli anni sono cambiate, soprattutto per i club di caratura internazionale: sempre più squadre, infatti, dedicano questo periodo dell’anno a tournée internazionali in giro per il mondo, importanti nell’ottica di sviluppare ed esportare il proprio brand. È l’unico periodo dell’anno in cui è possibile farlo, prima dell’inizio dei campionati e lontano da pressioni legate a prestazioni o risultati.
DOVE VANNO LE ITALIANE. Fermo restando che tante squadre mantengono la montagna come sede del ritiro, chi si sposta va veramente da oriente ad occidente, passando per la punta estrema dell’Europa. Juve, Milan, Inter e Roma, sono le squadre che hanno deciso di partire in questi giorni di luglio: le prime sono impegnate nel Soccer Champions Tour, il torneo che si svolge negli Stati Uniti e al quale partecipano anche Arsenal, FC Barcelona, Manchester United e Real Madrid; l’Inter è in Giappone dove giocherà due amichevoli di lusso contro il Paris Saint Germain e l’Al Nassr di Cristiano Ronaldo, mentre la Roma è in Portogallo, patria di Jose Mourinho, per la quarta volta negli ultimi tre anni e dopo avere rinunciato alle amichevoli previste a Singapore ed in Corea: in questo caso, l’aspetto sportivo e la preparazione in vista della stagione hanno avuto la meglio sugli impegni legati al business.
PERCHÉ LE TOURNÉE. Riprendiamo i comunicati rispettivamente di Milan e Inter: “La presenza in un territorio strategico come il mercato nordamericano offrirà al Club l’opportunità di continuare il percorso di crescita del Club al di fuori del campo e di rafforzare la percezione positiva del marchio AC Milan a livello internazionale”, scrivono i rossoneri. Mentre l’Inter sottolinea che “L’Inter Japan Tour 2023 sarà inoltre contraddistinto da diverse attivazioni ed eventi esclusivi che coinvolgeranno tutto l’universo interista. L’obiettivo è quello di consolidare ulteriormente la presenza del brand nerazzurro sul territorio.” Insomma, il concetto è chiaro: fare crescere il brand anche in mercati lontani dall’Italia, considerando che il Milan è il club di calcio italiano più forte negli States (43 milioni di fans secondo una ricerca di mercato internazionale YouGov) e l’Inter vanta oltre 300 soci Inter Club tra Tokyo e Osaka, ed ha una fan base di oltre 2 milioni di tifosi nel paese nipponico.
LE CIFRE. Le Tournée, accanto al tema affrontato in precedenza di sviluppo del brand e di posizionamento a livello globale (che genera, di conseguenza, introiti), portano un incasso economico: cifre precise è difficile quantificarle, ma secondo determinate stime, il Real Madrid ha incassato 15 milioni l’anno scorso nella tournée americana, mentre il Japan Tour porterà all’Inter un introito di circa 2.5 mln di euro come riporta la Gazzetta dello Sport (e come riferisce il portale “Calcio e Finanza” in questo articolo: https://www.calcioefinanza.it/2023/07/25/inter-quanto-vale-tournee-giappone).
Le foto di corredo di questo contenuto, sono state tratte dai profili social di Bologna FC 1909, Ac Milan, Inter FC.
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