Supercoppa in Arabia: benefici economici per i club italiani

Negli ultimi sette anni in ben cinque occasioni l’Arabia Saudita ha ospitato la Supercoppa italiana, ad eccezione delle edizioni 2020 e 2021 per motivi legati alla pandemia globale. Dalla scorsa edizione il format è stato allargato a quattro squadre, offrendo due partite in più e conseguenti maggiori introiti per i club coinvolti. Un modus operandi già applicato con successo in passato dalla Spagna, che ha anch’essa espatriato la propria Supercoppa in Arabia Saudita in cinque delle ultime sei edizioni.
NESSUNO GUADAGNA COME LE ITALIANE.
Pur “copiando” il format dai cugini mediterranei, quest’anno i club italiani hanno superato i ricavi di qualunque altra Supercoppa nazionale in Europa: secondo quanto riportato da Calcio e Finanza, la Lega Calcio Serie A ha ricevuto € 23 milioni, di cui € 16,2 mln sono stati ripartiti nel montepremi destinato alle squadre coinvolte nella manifestazione, mentre ai club spagnoli spetterà una ripartizione di base di € 14,3 mln a seconda del piazzamento raggiunto. Minori anche i ricavi del montepremi per club tedeschi e francesi, con le società inglesi che devolveranno tutto in beneficenza, pur considerando che in Inghilterra i ricavi diritti televisivi della Premier League siano di gran lunga superiori a quelli della Serie A.
MILAN, CAMPIONE E ARRICCHITO.
Il Milan di Sérgio Conceição, dopo aver vinto in rimonta il derby milanese in finale, ha ottenuto quindi € 8 mln. All’Inter finalista sono stati assegnati € 5 mln, mentre Atalanta e Juventus si sono dovute “accontentare” di € 1,6 mln ciascuna, dopo l’eliminazione in semifinale. Cifre che, come anticipato, superano i montepremi delle competizioni degli altri Stati: il Barcellona, in qualità di vincitore della Supercoppa di Spagna, ha ricevuto € 5.8 mln di montepremi. Se si considerano anche diritti tv e sponsor, il Milan raggiunge € 11.5 mln di introito, l’Inter € 6,7 mln e le due semifinaliste € 2,4 mln: ossigeno per i bilanci dei club.
La Supercoppa ha rappresentato una vittoria economica non indifferente per i club nostrani, se consideriamo che l’ultimo montepremi della competizione entro i confini nazionali era di € 7,5 mln. Oggi è triplicato e l’Arabia Saudita sarà l’host anche per le edizioni 2028 e 2029, mentre quelle del 2026 e 2027 sono ancora da assegnare.
Questi i numeri, senza considerare anche altri benefici, che possono derivare da entrate legate al merchandising e diritti tv. In Arabia Saudita, il calcio sta prendendo progressivamente piede, con circa due miliardi di € spesi nel calciomercato estivo 2023 e € 330 milioni in quello 2024: si tratta per lo più investiti dalle quattro squadre gestite dal noto fondo saudita PIF (Public Investment Fund).
Tuttavia, non tutti i tifosi sono favorevoli: di fronte all’esportazione di una competizione nazionale, la tendenza è quella di manifestare insofferenza, consapevoli che la scelta è esplicitamente legata a motivi di denaro. Al tempo stesso però, c’è chi riconosce che tutto questo possa anche condurre a risvolti positivi: il guadagno potrebbe arricchire le casse del club e, perchè no, facilitare gli investimenti nel periodo di calciomercato.
Autore: Lorenzo D’Amico