Come avevamo già accennato nell’articolo di questo blog “La blockchain nella sanità, logistica e pubblica amministrazione“, le Pubbliche Amministrazioni stanno guardando con grande interesse la blockchain, come strumento di sicuro rilievo nella strada verso la digitalizzazione.
Rapidità, efficacia, trasparenza
Questo processo, oltre a richiedere tempo, necessita dell’impiego di personale specializzato e competente in ambito tecnologico, per evitare l’insorgenza di criticità legate ad un uso scorretto degli strumenti digitali.
Sfruttare i registri distribuiti in ambiti tradizionali può restituire enormi vantaggi in termini di rapidità, efficacia, trasparenza e complessità delle prestazioni e dei servizi offerti.
In un panorama di sviluppo e crescita tecnologica, i primi a trarre giovamento dalla modernizzazione delle obsolete strutture legate alla pubblica amministrazione sono i fruitori finali di beni e servizi di pubblica utilità, cioè i cittadini.
Oggi, l’iter di una pratica burocratica, dall’avvio alla chiusura, richiede tempi estremamente lunghi e coinvolge un numero elevato di funzionari che si avvicendano in base alla mansione richiesta.
L’Italian Blockchain Service Infrastructure (IBSI)
Nel periodo pandemico, quando gli uffici erano inevitabilmente chiusi, è diventata evidente la necessità di rendere gli apparati statali più snelli e di consentire l’accesso alle informazioni direttamente da casa.
Per stare al passo con i tempi, la PA deve sapersi rinnovare orientandosi senza indugiare verso le nuove tecnologie in modo consapevole ma, allo stesso tempo, dinamico.
Con l’adozione della blockchain si entra in un nuovo paradigma strutturale che costituisce un punto di rottura con il sistema tradizionale.
Per le pubbliche amministrazioni, la possibilità di garantire trasparenza e tracciabilità, attraverso l’utilizzo dei registri distribuiti, è un vantaggio enorme che permette di conquistare la fiducia dei cittadini. L’IBSI (Italian Blockchain Service Infrastructure) è un’iniziativa nata su proposta dell’Agenzia per l’Italia Digitale e altri soggetti di pubblica amministrazione, con lo scopo finale di creare una rete in grado di valorizzare i servizi messi a disposizione dalle PA.
La piattaforma di pubblica utilità pone finalmente al centro il cittadino garantendo una più agile accessibilità ai servizi e alle comunicazioni a lui rivolti.
Il cittadino padrone dei propri dati
Le caratteristiche essenziali della blockchain (immutabilità, tracciabilità e trasparenza) diventano solide basi per la creazione di fiducia fra tutti gli stakeholder. Aumentando la condivisione di informazioni per migliorare i modelli di business, il cittadino torna ad essere padrone dei propri dati e, al pari degli altri nodi della blockchain, può accedere e mettere a disposizione le informazioni personali in modo attivo e non più passivo.
I vantaggi più consistenti vengono riscontrati nella gestione della documentazione. I numerosi certificati, sia cartacei che digitali, possono essere inseriti nella piattaforma evitando così il sovraccarico dei server dell’amministrazione e consentendo ad ogni utente l’accesso alle informazioni di cui necessita in modo agile e veloce, attraverso l’identità digitale.
L’impiego della blockchain, infatti, garantisce ai cittadini un’ID sicura e condivisa, che potrebbe agevolare i procedimenti burocratici e ridurre evasione fiscale e criminalità.
L’identità digitale, che contiene al suo interno dati e informazioni che definiscono la persona fisica, trasforma il soggetto passivo in utente attivo e dinamico: attraverso password e codici, il cittadino ha accesso a tutte le informazioni necessarie e può sottoscrivere, in piena e sicura autonomia, documenti attraverso la firma digitale.
Oggi tra gli strumenti più comuni legati all’identità digitale si trova lo SPID, ovvero il Sistema Pubblico d’Identità Digitale attraverso il quale, una volta ottenuti nome utente e password, è possibile accedere a tutti i servizi della pubblica amministrazione da qualsiasi dispositivo (smartphone, tablet o PC). Lo SPID può essere attivato direttamente dal cittadino già al compimento della maggiore età purché sia in possesso di un documento d’identità.
L’identità digitale e gli NFT possono garantire l’unicità dei documenti e dei beni fisici e digitali: qualsiasi documento può essere trasformato in un token collegato all’ID della persona fisica, garantendo al cittadino il pieno controllo della documentazione a lui riferita. In questa ottica, si può ipotizzare un’economia basata sulla creazione di token da parte della PA che hanno lo scopo di premiare i cittadini meritevoli dando luogo ad un processo virtuoso che si basa sullo scambio di NFT.
Alcuni ostacoli, molti vantaggi
I principali ostacoli, che possono essere d’intralcio a questo nuovo percorso di digitalizzazione, risiedono principalmente in una
giurisprudenza ancora embrionale rispetto ai rapidi progressi tecnologici, che hanno permesso la crescita esponenziale di procedimenti ad essi collegati. Infatti, una carenza giuridica e un tardivo aggiornamento della giurisprudenza rendono difficile tutelare i cittadini e le società nel caso in cui dovessero insorgere controversie di diversa natura.
In conclusione, i vantaggi apportati dall’introduzione della blockchain nel processo di digitalizzazione della pubblica amministrazione possono essere riassunti in tre grandi blocchi:
- Grazie al principio di trasparenza e verificabilità delle informazioni, è possibile contenere il rischio di manipolazioni e di frodi
- Alcuni processi che tradizionalmente vengono svolti manualmente dal personale statale potrebbero essere automatizzati riducendo così sia i costi che il tempo impiegato;
- L’automazione delle attività consentirebbe di ridurre gli errori umani e di limitare la perdita di informazioni durante la gestione dei dati, garantendo ai cittadini maggiore integrità e qualità.
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