Che cosa sono le DAO? Perché potrebbero rivoluzionare lo sport?
Il termine DAO è un acronimo che sta per Decentralized Autonomous Organization. Le DAO sono sistemi utilizzati per la governance di Dapp, ovvero applicazioni che, anziché appoggiarsi su server centralizzati, sono decentralizzate, ovvero sfruttano le piattaforme blockchain e il loro network distribuito.
Quale potrebbe essere il ruolo delle DAO nel mondo dello sport? Con il passare del tempo la figura del fan è cambiata ed ha subìto una rivoluzione dettata dalle nuove possibilità messe a disposizione dallo sviluppo tecnologico. Ad oggi i tifosi non vogliono più assistere passivamente a una partita – sia che essa sia in TV o dal vivo – oggi i tifosi vogliono partecipare attivamente al match, esprimendo la loro opinione, votando e venendo presi in considerazione nelle decisioni della società e dell’atleta per i quali simpatizzano. Famoso fu il format Campioni – Il Sogno, di cui ancora oggi gli appassionati del mondo del calcio hanno nostalgia, a distanza di molti anni dalla messa in onda sulle reti Mediaset. Ad oggi la figura del fan è esponenzialmente più votata all’interazione e questa evoluzione culturale può avere risvolti positivi sui ricavi ma anche sul management del club.
La saggezza della folla
Le DAO si basano sulla teoria sociologica e statistica della saggezza della folla. Secondo questa teoria, sfruttando l’intelligenza collettiva, la media delle valutazioni date da individui inesperti, in determinate condizioni, potrebbe dimostrarsi più azzeccata del parere di un esperto. Questa teoria viene spesso applicata su Internet: uno degli esempi più famosi è quello di Wikipedia.
Attraverso le DAO i possessori di determinati token possono votare o, in alcuni casi, fare delle proposte.
Questo comporterebbe un aumento di fan engagement e fidelizzazione del tifoso nel mondo dello sport.
Avere l’opportunità di determinare alcune scelte societarie, vedere gli effetti che producono e ricevere talvolta delle ricompense per le scelte azzeccate che sono state votate, determina un contesto virtuoso orchestrato dalla Teoria dei Giochi. Teoria dei Giochi che, per l’appunto, è anche alla base della nascita della tecnologia blockchain e del whitepaper di bitcoin.
Questo schema finisce per incentivare chi adopera delle scelta benevole e vincenti, mentre disincentiva attraverso dei malus coloro che ne attuano altre malevole. Attraverso questo meccanismo si evita il rischio di incorrere in situazioni nelle quali eventuali “malintenzionati”, quali possono essere i tifosi di club avversari, interagiscono malevolmente con la DAO mettendo a rischio il loro capitale.
DAO: gamification al servizio dell’equity crowdfunding
Molto spesso nel mondo dello sport si sente parlare di azionariato popolare.
Le DAO potrebbero dare una notevole spinta a questo fenomeno, dando uno strumento decisionale sempre a disposizione e facilmente utilizzabile.
Ad oggi, le iniziative di azionariato popolare in Italia sono state basate spesso su sistemi di ricompensa obsoleti e non più adatti al tifoso di oggi, né tantomeno a quelli di domani. I limiti principali degli azionariati sono l’impossibilità nel prendere parte in maniera sostanziale ai processi decisionali, la poca trasparenza economico-finanziaria e la complessità della redistribuzione dei profitti.
L’utilizzo di una DAO permetterebbe di creare una sorta di gamification dove i tifosi vengono premiati accedendo a processi decisionali di rango superiore, in base alla qualità dei loro voti e alla partecipazione. Tutto questo potrebbe creare un clima di collaborazione tra il management societario e i tifosi che comprenderebbero maggiormente quali sono le dinamiche societarie e le responsabilità che ne derivano, allontanandosi dall’ottica semplicistica spesso propria dei “non addetti ai lavori”. Questi nuovi scenari rendono i famosi Fan Token quasi superati, anche se la loro diffusione è stata necessaria per un aumento della notorietà del fenomeno.
Possiamo considerare la tokenizzazione dell’asset societario come un aggiornamento dei Fan Token che lascia il valore dentro la società e risulta spendibile in beni e servizi tangibili attraverso delle promozioni dedicate.
I primi casi: da SailGP a CO ‘92
Le DAO non sono un sistema di governance futuristica, vengono già usate in moltissimi progetti legati al mondo della blockchain e delle criptovalute, e iniziano ad emergere i primi casi legati al mondo dello sport. Ad oggi risultano largamente utilizzate nel mondo degli E-sport e con ottimi risultati economici e di engagement. Le personalità che ad oggi sono legate al lancio di quelle che possiamo definire “SportsDAO” lasciano ben sperare.
Nel mondo delle regate il co-fondatore del colosso Oracle e proprietario di SailGP ha lanciato sul finire di marzo una DAO. Il lancio della DAO è stato possibile grazie alla partnership tecnologica con uno dei principali protocolli blockchain, NEAR Protocol.
Poco più di un mese prima, anche i campioni dei Red Devils del ‘92 hanno lanciato una DAO “calcio-centrica”. Class of ‘92 è composta da Gary Neville, Ryan Giggs, Paul Scholes, Nicky Butt e riceve il supporto dei miliardari di Singapore Peter e Kiat Lim. Non si tratta della piattaforma di governance di una società sportiva – o perlomeno non ancora – ma di un fondo d’investimento governato da una DAO.
Anche il mondo dell’NBA è stato sfiorato da un progetto basato su una DAO: James Shamenski si autodefinisce già sul suo Twitter “futuro proprietario dei Pelican in NBA”. Shamenski è per l’appunto il fondatore di Krause House DAO, il cui obiettivo è quello di acquistare totalmente o parzialmente una squadra di NBA, i New Orleans Pelicans. L’operazione verrebbe finanziata attraverso la vendita di NFT che conferiscono la membership, obiettivo ambizioso considerando che il prezzo medio per acquistare un team di NBA è di 2,2 miliardi di dollari.
Nel mondo del motorsport il progetto ad oggi esistente è quello di MotorDAO. Anche questo progetto è stato svelato alla fine di marzo da Chris Lencheski fondatore di Phoenicia, ex proprietario di una scuderia in NASCAR e CEO di IRG Sport +. Lechenski sostiene che tutti i profitti derivanti dagli investimenti verranno immessi nella tesoreria della DAO e che l’85% dei fondi raccolti verrà utilizzato per l’acquisizione di diritti commerciali di scuderie e piloti.
Considerazioni finali
Le DAO riescono a dare delle risposte a molte delle richieste dei fan di oggi. La barriera all’ingresso è data dall’utilizzo della tecnologia blockchain con cui pochi hanno dimestichezza, mentre altri risultano scettici.
Se questo fenomeno riuscirà a raggiungere l’adozione di massa dipende molto dalle normative governative che verranno varate. Molto dipenderà dalla tassazione sui token e dal loro status (i token di governance sono utility o security token?). Le senatrici statunitensi Lummis e Gillibrand hanno presentato una proposta nei giorni scorsi all’interno della quale si discuterà anche delle DAO. La normativa europea non potrà non guardare oltreoceano per normare un fenomeno globale e che necessità di relazioni tecnologiche internazionali.
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